SONO UNA BRAVA RAGAZZA
- Maria Rita Bagalini
- 29 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Mai ripetere due volte lo stesso errore. Mai.

TITOLO: Sono una brava ragazza
AUTRICE: Penelope Bloom
GENERE: Romanzo rosa
SERIE DI RIFERIMENTO: Attraction series vol.1
NUMERO DI PAGINE: 219
CASA EDITRICE: Newton Compton
TRAMA:
Oggi sono più vicina di quanto lo sia mai stata al mio obiettivo: diventare una giornalista d'inchiesta. Basta con i soliti trafiletti sul meteo o sull'importanza di lavarsi le mani, questa è la mia grande occasione per dimostrare che non sono più la ragazza imbranata e pasticciona di sempre. Ho ottenuto il mio primo, vero incarico per un super articolo sulla corruzione nelle grandi aziende. Per farlo, devo infiltrarmi come una moderna James Bond alla Galleon Enterprises. Per ottenere il posto da stagista c'è da superare il colloquio con un certo Bruce Chamberson, così potrò indagare su un presunto giro di corruzione. Mi sento davvero concentrata, non mi posso permettere di fare errori. Ma perché mi tremano le gambe adesso che l'uomo più bello che abbia mai visto è entrato nella sala d'attesa e mi sta guardando in cagnesco mentre faccio colazione? Ogni capo ha le sue regole e apparentemente Bruce non sopporta che qualcuno tocchi la sua frutta. Soprattutto la banana che gli viene lasciata fuori dall'ufficio ogni mattina, quella di cui non può fare a meno, e che io avevo scambiato per un gentile omaggio...
COSA NE PENSO:
Partiamo dal presupposto che già dal titolo e dalla trama si capisce di avere per le mani un libro ironico.
Bruce Chamberson è il proprietario della Gallon Entreprises, un’agenzia di marketing. Uomo d’affari e maniaco dell’ordine ha un rituale giornaliero al quale non si sottrae mai: mangiare una banana come spuntino mattutino. Il frutto deve rispondere a caratteristiche ben precise e nel romanzo vengono spiegate chiaramente. Per impedire poi che i suoi collaboratori si impossessino della sua banana mentre essa sosta nell'area break in attesa di Chamberson, Bruce scrive ogni giorno il proprio nome sulla buccia della banana. Si tratta di un piano perfettamente collaudato e che non gli ha mai dato problemi fino al giorno in cui alla Gallon si presenta Natasha. La ragazza, impacciata e combinaguai, all'apparenza è semplicemente un’aspirante stagista mentre in realtà è una giornalista infiltratasi tra quelle mura per scoprire tracce di corruzione. Ovviamente Natasha non sa tenere le mani nelle tasche e appena arrivata, con lo stomaco che brontola e l’ansia di essere scoperta, mangia la banana del capo. Da qui il romanzo prende la sua strada.
Le allusioni sessuali create intorno alla parola “banana” si sprecano, ma sono anche il motore che fa muovere il lato erotico del romanzo. La parte che invece mi ha delusa e che mi ha fatto quasi percepire un buco all’interno della storia stessa è l’indagine che in teoria Natasha dovrebbe svolgere, ma che in pratica non mette mai in atto. La ragazza viene subito stordita dalla bellezza di Bruce, dai suoi atteggiamenti, dal suo fisico possente e si comporta come se avesse sbattuto la testa contro lo spigolo di un tavolo. Non prende in mano il suo ruolo di giornalista e non ha un briciolo della determinazione che ci si aspetta per un ruolo del genere. Lei si innamora solo di Bruce e dimentica il motivo per cui si trova alla Gallon.
Avrei preferito leggere di una Natasha che parte carica e si mette subito all'opera, fruga tra documenti, fa domande a destra e a manca, ma tutto questo non c’è. Natasha ha pochi compiti da svolgere mentre si finge una stagista: passare a prendere Bruce a casa la mattina per portarlo al lavoro e reperire la banana perfetta. La stessa protagonista si lamenta dell’assenza di mansioni e passa le sue giornate alla Gallon ciondolando in giro e fingendo di fare fotocopie in attesa che Bruce le dia degli incarichi.
Non era meglio farle ficcare il naso in giro invece che farla annoiare? Farle fotocopiare qualche documento che poi avrebbe letto con più attenzione a casa invece di non farle fare nulla?
Insomma, la storia per quanto banale ha del potenziale che purtroppo non viene sfruttato. È una bomba che non esplode mai. Va bene il lato ironico, ci sono momenti in cui si ha l’occasione di farsi qualche risata. Va bene il lato erotico che di certo non delude le aspettative. Però mi sento di dire che manca tutto il resto. Manca l’avventura, la suspense, manca buona parte della storia. Manca tutto ciò che si immagina leggendo la trama. Se si parla di un’indagine, mi aspetto un’indagine... anche trattata in minima parte. Davvero, bastava qualche capitolo in più e sarebbe stata una storia completa.

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