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LA MIA LONDRA

  • Immagine del redattore: Maria Rita Bagalini
    Maria Rita Bagalini
  • 28 feb 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Un taglio da guida turistica con un pizzico di biografia, prendete appunti se siete in procinto di partire.

TITOLO: La mia Londra

AUTRICE: Simonetta Agnello Hornby

GENERE: Saggio

SERIE DI RIFERIMENTO: Autoconclusivo

NUMERO DI PAGINE: 272 pagine

EDITORE: Giunti


TRAMA:

Simonetta Agnello giunge a Londra nel settembre 1963. A sole tre ore da Palermo, è catapultata in un altro mondo. La città le appare subito come un luogo di riti e di magie. La paura di non capire e di non essere accettata rende impietoso il passaggio dall'adolescenza alla maturità. Si sposa, diventa Mrs. Hornby, ha due figli. Ora può riannodare i fili della memoria e accompagnare il lettore nei piccoli musei poco noti, a passeggio nei parchi, nella amata casa di Dulwich, nel fascinoso appartamento di Westminster, nella City e a Brixton, dove ha esercitato la professione di avvocato; al contempo, cattura l'anima della sua Londra, profondamente tollerante e democratica, che offre a gente di ogni etnia la possibilità di lavorare. Racconto di racconti e personalissima guida alla città, questo libro è un inno a una Londra che continua a crescere e cambiare. Gioca in tal senso un ruolo formidabile la scoperta di Samuel Johnson, un intellettuale che vi arrivò a piedi, ventisettenne, alla ricerca di lavoro; compilò il primo dizionario inglese ed è considerato il padre dell'illuminismo inglese. Johnson appare negli studi che Tomasi di Lampedusa dedicò alla letteratura inglese, con un suo celebre adagio che qui suona motto esistenziale, filtro di nuova esperienza: "Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco anche di vivere".


COSA NE PENSO:

“Questo libro, che non è una guida turistica, non è una biografia, non è un romanzo, non è un saggio letterario e nemmeno un testo sociologico, ma una dichiarazione d’amore a una grande città e ai suoi abitanti”. Ecco le parole dell’autrice Simonetta Agnello Horby.

A mio parere invece, un taglio da guida turistica con un pizzico di biografia è proprio la definizione perfetta per questo libro. L’ho acquistato perché il Regno Unito è il mio luogo preferito nel mondo, ma ammetto di essere stata delusa. Mi aspettavo di trovare molto di Londra: i suoi parchi, i suoi musei, la City, la famiglia reale e così è stato, ma la forma utilizzata nel descrivere tali elementi avvicina pericolosamente quest’opera ad una casereccia guida turistica. L’autrice ci racconta i luoghi di Londra che è solita frequentare, ma lo fa in maniera poco appassionata secondo me e, in certi capitoli, anche troppo frettolosa. Tutto si svolge in maniera rapida, lei che arriva a Londra dalla Sicilia quando è ancora una ragazzina per poi, all’improvviso, trovarci davanti una Simonetta molto più grande di quella che abbiamo conosciuto all’inizio, già sposata e con due figli. Questi continui cambi temporali imprecisati e che spesso avvengono anche nell’arco dello stesso capitolo, mi hanno confusa più di una volta e non mi hanno permesso di essere coinvolta a pieno nel libro. Ho avuto una strana sensazione leggendo. È come se io sia rimasta sulla soglia di casa tutto il tempo senza che la Horby mi abbia messo nelle condizioni di riuscire a entrare e capire il suo lavoro e, da lettrice, questa non è una cosa che amo.

“La mia Londra” è un bel libro, da leggere sicuramente per prendere appunti se siete in procinto di partire verso il Regno Unito, ma manca tutta la parte emozionale che, a mio parere, deve esserci in una “dichiarazione d’amore”, altrimenti diventa davvero “una guida turistica”.

Gli regalo una stella in più semplicemente per Londra.




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