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DUE SIRENE IN UN BICCHIERE

  • Immagine del redattore: Maria Rita Bagalini
    Maria Rita Bagalini
  • 6 ott 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

"Dovremmo avere il coraggio di realizzare i sogni che non abbiamo il coraggio di confessare".

TITOLO: Due sirene in un bicchiere

AUTRICE: Federica Brunini

GENERE: Narrativa contemporanea

SERIE DI RIFERIMENTO: Auto-conclusivo

NUMERO DI PAGINE: 222

EDITORE: Feltrinelli


TRAMA:

Al b&b delle Sirene Stanche - quattro stanze su un'isola del Mediterraneo nascoste dietro a un portone turchese, una cucina sempre in movimento e una grande terrazza sul mare - non si arriva per caso. Non è in nessuna guida turistica né lo si prenota online o con un'agenzia di viaggio: bisogna scrivere una lettera e motivare la propria richiesta, e poi attendere che una busta azzurra con il simbolo di una sirena giunga a confermare il soggiorno. Lo sanno bene Eva, Jonas, Olivia, Lisa e Lara, i cinque nuovi ospiti che approdano sull'isola per una vacanza detox che promette di rimettere in forma corpo e anima, e di aiutarli a trovare le risposte che cercano. Ad accoglierli ci sono Dana, trent'anni e la voglia di migliorare la vita di tutti con un po' di yoga, meditazione e i suoi celeberrimi centrifugati bio, e Tamara, pittrice di mezza età che ama il mare, il silenzio e la solitudine del suo atelier. Insieme gestiscono la locanda offrendo sessioni di yogaterapia, arte, cucina, chiacchiere e tanto relax, lontano da cellulari e tecnologia. Ma cosa succede quando il passato irrompe scardinando il presente? Da cosa e da chi si nasconde Tamara, tanto da non lasciare mai l'isola? E chi sono Eva, Jonas, Olivia, Lisa e Lara? Sono davvero chi dichiarano di essere o mentono, prima di tutto a se stessi? Tra giornate di sole, avventure e una nottata drammatica che tiene tutti con il fiato sospeso, gli ospiti del b&b trasformeranno la loro vacanza in una tregua necessaria in cui riscoprire chi sono e chi vogliono diventare, perché «quello che succede è l'unica cosa che sarebbe potuta accadere» e «il momento in cui qualcosa avviene è sempre quello giusto».


COSA NE PENSO:

Su un’isola del Mediterraneo sorge il B&B delle Sirene Stanche. È un luogo particolare perché non si trova in nessuna guida turistica e il soggiorno non si può prenotare tramite agenzie di viaggio. Tutto è affidato al passaparola e una volta aver scoperto dell’esistenza di questo B&B, bisogna inviare una lettera spiegando le motivazioni per cui vi si vuole trascorrere del tempo.

Questo è proprio ciò che fanno Olivia, Jonas, Eva, Lisa e Lara. Ognuno di loro ha una storia da raccontare e un passato sulle spalle. Sono proprio queste le ragioni che spingono Dana e Tamara, le due proprietarie del Bed and Breakfast, a offrire ospitalità ai cinque protagonisti.


«Tutti, prima o poi, hanno bisogno di una locanda della tregua. Di un luogo che accolga quello che ci portiamo addosso: ferite, sensi di colpa, rimpianti, disperazioni, dolori, indecisioni, rimorsi, perdite, paure. Un posto dove il tempo si fermi accanto a noi per sostenerci senza sfidarci, incolparci o incalzarci».


Le vicende vengono raccontate da un narratore onnisciente che mostra come ogni personaggio del romanzo vive la permanenza al B&B. Quello che viene presentato dalle padrone di casa come un ritiro detox è in realtà un percorso dentro sé stessi. Tra lezioni di yoga, centrifugati ed escursioni in barca i protagonisti cercano di liberarsi di ciò che li ha condotti lì, per lasciare l’isola liberi e consapevoli di ciò che possono avere dalla vita. In parallelo con il viaggio interiore di Olivia, Jonas, Eva, Lara e Lisa, c’è anche la storia di Tamara, donna misteriosa e che nasconde un segreto, ma quale?

Il romanzo seppur breve ti risucchia tra le sue pagine. Non c’è cosa più difficile del guardarsi dentro con onestà, riconoscere i propri errori e cercare di cambiare, ma entrando in sintonia con i protagonisti, al lettore viene quasi naturale scavare anche dentro di sé.


«Già… il solito dilemma: cuore o cervello?»

«Tutti e due. Sono la stessa cosa».

«Sì, ma non tutti lo sanno».

«Perché prima bisogna perderli entrambi».


Comprando il libro sembra quasi di aver ricevuto la lettera azzurra con il simbolo della sirena che attesta il permesso di alloggiare al B&B delle Sirene Stanche e così persino il lettore inizia il proprio cammino detox. Io l’ho trovato estremamente depurativo, proprio per utilizzare un termine ricorrente nel romanzo. “Due sirene in un bicchiere” è una sorta di specchio attraverso il quale capire ciò che nascondiamo, farlo venire a galla e affrontarlo per andare avanti.


«Ognuno di noi ha un cassetto in cui conserva i segreti che non vuole condividere. In certi momenti può essere vuoto, ma credimi, finiamo sempre per metterci qualcosa dentro».


Il romanzo della Brunini è uno di quei classici libri dal quale lasciarsi ispirare sempre in modo diverso, a seconda del momento in cui viene letto. Questa è una caratteristica che io apprezzo moltissimo perché si tratta di una storia che sulla carta appare uguale per tutti, ma che diventa un viaggio personale quando la si inizia a leggere.




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