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BITTERSWEET, QUALCUNO COME TE

  • Immagine del redattore: Maria Rita Bagalini
    Maria Rita Bagalini
  • 30 mag 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Se dovessi descrivere con una frase questo libro direi : il coronamento del sogno adolescenziale.

TITOLO: Bittersweet, qualcuno come te

AUTORE: Rhoma G.

GENERE: Contemporary Romance

SERIE DI RIFERIMENTO: Serie Bittersweet vol.1

NUMERO DI PAGINE: 336 pagine

EDITORE: Self publishing


TRAMA:

Grace è un’infermiera e lavora a Seattle, Josh è un affermato broker di New York. Le loro esistenze non potrebbero essere più diverse e i loro caratteri più lontani. Lei è dolce, un po’ introversa, tanto altruista e nasconde un segreto. Lui è scontroso, un po’ egocentrico, tanto egoista e nasconde un segreto. I due ragazzi condividono un passato che, per certi versi, li ha uniti in modo indissolubile, anche se ancora non lo sanno. Un passato che tornerà a sconvolgere le loro vite. Secondo Grace esistono vari tipi di lividi; ci sono quelli sul corpo, ma anche quelli dell’anima, per esempio. E per questi, non esiste unguento che riesca a curarli. Per Grace era questo Josh, un livido sull'anima. Una chiazza scura sulla pelle lattea. E per quanto lei provasse a mandarla via, non ci riusciva. Solo Josh avrebbe potuto farlo, perché lui era il male ma era anche la cura. Un terribile incidente farà rincontrare i due ragazzi, un tempo nemici, e farà capire loro che la vita dà sempre una seconda possibilità, bisogna solo avere il coraggio di accettarla.


COSA NE PENSO:

Grace Sue Wilson è un’infermeria del Northwest Hospital & Medical Center di Seattle. Fisicamente non è una modella di Victoria’s Secret, ma semplicemente una bella donna con qualche curvetta in più. Sono proprio la sua genuina normalità, le sue insicurezze, ma anche la sua capacità di tirare fuori gli attributi all'occorrenza, a facilitare una certa empatia nei suoi confronti.

Tutto ha inizio la sera del quattro luglio quando al pronto soccorso arriva un uomo ridotto quasi in fin di vita a causa di un incidente stradale. Grace, nonostante le condizioni critiche in cui versa il paziente, lo riconosce subito. È lui, Joshua Carter! Vi starete chiedendo chi sia questo Josh. Bene. È il ragazzo di cui Grace era innamorata ai tempi del liceo, che la prendeva sempre in giro (talvolta anche in modo subdolo e meschino) e che sembrava avere occhi solo per Maureen Moskowitz, cheerleader bionda e con la zucca vuota, oggi sua attuale fidanzata.

I battibecchi, gli insulti e le frecciatine dei “vecchi tempi” si ripropongono quando Josh esce sano e salvo dalla terapia intensiva e passa al reparto di fisioterapia nel quale lavora Grace. Lei fa di tutto per fingere di non riconoscerlo, ma già solo a guardarlo grida: “SANTA PENELOPE!”. Lui prova con tutte le forze a mostrarsi come il ragazzino strafottente di un tempo sebbene voglia agguantare a suon di baci questa seconda opportunità che gli viene concessa dal cielo. In realtà il rospetto bizzoso (appellativo affibbiatogli in segreto dalla protagonista negli anni di scuola) è innamorato di Grace, lo è sempre stato, e durante la sua lunga convalescenza in ospedale trova il modo di confessarle tutto, ogni cosa.

Dopo innumerevoli vicissitudini i due protagonisti coronano il loro sogno più grande: stare insieme. Purtroppo non hanno fatto i conti con il destino che sembra sempre voler complicare le cose quando queste si fanno interessanti e con Maureen che non vuole di certo farsi rubare il fidanzato da Wilson.

Una storia d’amore dolce e tormentata, con i classici alti e bassi della vita reale. Gresy è il tipico personaggio che si ama fin dalle prime pagine anche se, devo ammetterlo, il suo troppo realismo, certe volte, mi ha portata a storcere il naso (es. la cena a quattro con Tony e Angela). Josh invece è il tipo che all'inizio siamo certe di odiare, ma al quale non riusciamo a resistere e che finiamo irreparabilmente per amare (in questo siamo tutte un po’ Grace). Maureen beh… non credo ci sia qualcuno che leggendo questo romanzo possa provare qualche sentimento positivo nei suoi confronti; è la solita Barbie egocentrica che rovina la festa.

“Bittersweet” non è auto-conclusivo bensì il primo volume di una trilogia, ma vale assolutamente la pena iniziare questo viaggio. La lettura è piacevole e arricchita ad arte dal lessico accurato (alle volte persino con un suono d’altri tempi) tipico della scrittura di Rhoma.

C’è un' unica pecca, si, purtroppo questa volta c’è. In alcuni punti certe situazioni vengono tirate un po’ troppo per le lunghe, a par mio. Mi sono ritrovata a leggere questi passaggi in maniera più veloce e sbrigativa, come a volerli saltare per tornare al “corpo” della storia. Ma ciò non toglie che il romanzo mi è piaciuto e anche tanto!



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